MICHELA ZANINI
STRATEGIE DI FORMA

Siamo felici di presentare la prima mostra personale di Michela Zanini, giovane scultrice diplomatasi recentemente all’Accademia di Brera.
I lavori esposti, restituiscono uno sguardo verso la realtà naturale che ci circonda ma che non siamo in grado di percepire, ovvero il microcosmo. Scolpendo materiali tradizionali e nobili come il marmo e il granito, l’artista conferisce una dimensione scultorea al mondo microscopico, studiando le forme di microrganismi come spore, batteri, protozoi, globuli, che plasma con maestria e delicatezza nella durezza della pietra.
Nell’inedita serie Strategie di Forma (2021), lastre di granito rosa e marmo Botticino vengono assottigliate, traforate e levigate dando vita a strutture che restituiscono su grande scala i meccanismi naturali di formazione dei radiolari, organismi microscopici caratterizzati da strutture scheletriche e dalle geometrie quasi surreali.
Il solido granito nero e il marmo di Carrara si presentano in Bacteria (2019) e Mucillagine (2022) attraverso delle masse protuberanti che rimandano ai microrganismi infestanti. Scolpite, lavorate e lucidate, queste opere innescano un circuito fra un senso di repulsione per il soggetto in sé, in contrasto con la preziosità di un materiale nobile e classico.
Infine, nell’installazione site-specific Spore (2018-2022), Zanini replica i processi di germinazione di organismi pluricellulari, dove frammenti preziosi e scintillanti di marmo verde del Guatemala simulano la crescita di muffe sulle superfici, invadendo lo spazio della galleria.

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Michela Zanini (Lodi, 1996) nel 2021 ottiene il Diploma Accademico di Secondo livello in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Fra le mostre collettive ricordiamo: Ecoismi: dell’acqua, della luce e del caso, a cura di Grazia Varisco e Ylbert Durishti, Isola Borromeo, Cassano d’Adda, 2019; Passion for the path of art, a cura di Ilaria Bonacossa, Galleria Cardi, Milano, 2019; MICRO Fusione, Milano Scultura, Fabbrica del Vapore, Milano, 2018; Poetiche a confronto, Palazzo Martinengo, Brescia, 2017.

JACOPO BELLONI
SENSUOUS SUPERSENSUOUS

La mostra personale di Jacopo Belloni (Ancona, 1992) si focalizza sulla ricerca visiva e antropologica del giovane artista attraverso una serie di sculture in bronzo-ottone realizzata in occasione del premio New Heads Young Artist Advancement Award conferitogli nel 2021. In Anathema Souvenirs (2021), Belloni conduce una ricerca sugli amuleti popolari che in alcune regioni italiane da talismani si sono trasformati, nel corso del tempo, in semplici souvenir turistici. Simili a cornucopie contemporanee, le sculture dell’artista ci restituiscono una moltitudine di amuleti fusi in dense masse di bronzo-ottone, riabilitando la primitiva aura dell’amuleto come se provenissero da uno scavo archeologico, grazie alla particolare patina di cui sono ricoperti e alle superfici in parte lievemente consumate che rimandano alle originarie manipolazioni apotropaiche. Privati della loro funzione originale, questi ciondoli prodotti in massa alimentano un mercato commerciale fiorente: sebbene pochi siano a conoscenza dei significati tradizionali dei singoli simboli, specialmente nelle famose destinazioni turistiche, si approfitta del fascino “sensibilmente sovrasensibile”, termine desunto dalle teorie marxiste in riferimento alla merce, di cui questi manufatti sono ammantati.

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Jacopo Belloni (Ancona, 1992) si è laureato con un master in belle arti alla HEAD di Ginevra; vive e lavora fra Ginevra e Roma.
Fra le mostre citiamo: New Heads: Jacopo Belloni. Advancement Award of HEAD – Genève, Aargauer Kunsthaus, Aarau, 2021 (personale); Badly Buried, a cura di Naz Cuguoglu, Alice Sarmiento e Jade Barget, Fondazione Sandretto Re Rebaundengo, Torino, 2021; Swiss Art Awards, Art Basel, Basilea, 2021; Lemaniana. Reflets d’autres scènes, a cura di Andrea Bellini, Mohamed Almusibli, Jill Gasparina e Stéphanie Moisdon, Centre d’Art Contemporain, Ginevra, 2021; Tarantula, a cura di Gabriel Stoeckli e Giacomo Galletti, Sonnenstube, Lugano, 2020; Wie zu Hause wo ich nicht bin, a cura di NilesTrannois, Centre d’Art Contemporain, Ginevra, 2020; L’impresa degli Angoli Acuti, a cura di Pasquale Campanella e Simona Bordone, Farmacia Wurmkos, Sesto San Giovanni, 2018 (personale).