UNHOMELY
Marco Bacoli | Marcello Concari | Nadia Hauri

Nel suo saggio “The World and the Home”, Homi Bhabha (1909-1966), fisico nucleare indiano, attinge al concetto di "uncanny" (perturbante) di Sigmund Freud, riferendosi al senso di spaesamento prodotto da un elemento familiare capace di rievocare ricordi intimi e destabilizzanti. Nel suo saggio, Bhabha usa il concetto freudiano del perturbante per descrivere uno stato di appartenenza post-moderno e desolante. Secondo il fisico, lo stato di “unhomely” (non familiare) si presenta con il riconoscimento della labilità tra il confine del mondo e quello della casa “...stranamente, il privato e il pubblico diventano parte l'uno dell'altro, imponendoci una visione tanto divisa quanto disorientante”. Rialacciandosi alle riflessioni di Bhabha, la mostra crea un dialogo fra tre giovani artisti, accomunati da un’aura di inquietudine familiare che vela il vissuto personale.
Nelle sue pitture Marco Bacoli, ispirandosi alla fotografia, al cinema e ai grandi maestri come Vermeer, mette in scena momenti quotidiani banali - sprimacciare un cuscino, aprire un contenitore, ... - compiuti da personaggi senza volto, provocando nello spettatore un senso di immedesimazione disorientante.
La serie di dipinti Leather Sofas (2021-) di Marcello Concari, fa emergere una tensione erotica in cui il divano in pelle, declinato in diverse forme, viene raffigurato, per intero o attraverso dei close-up, con un gusto voyeuristico e ossessivo, frutto di un transfer dal corpo umano al divano.
La poesia dei materiali, il corpo umano e il trauma costituiscono la base della pratica di Nadia Hauri. Le sue sculture e installazioni aspirano a fungere da catalizzatori socio-psicologici, attivando processi quali desiderio, equilibrio, guarigione e protezione. Pink #E0218A (2019) presenta calchi in cemento nero di tre elementi della casa di Barbie, facendo affiorare ricordi dell’infanzia rimossi: appoggiati a terra su lastre di acciaio, invitano lo spettatore ad affrontarli in maniera catartica “entrando” nell’installazione.

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Marco Bacoli (Sassocorvaro, 1990), dopo aver studiato cinema di animazione e fumetto, si è laureato nel 2016 in Arti visive contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Vive a lavora a Torino.
Fra le mostre citiamo: Mo, a cura di Aldo Brandimarte ed Eleonora Villa, Officine Brandimarte, Ascoli Piceno, 2022; Tresette. Esposizione d’arte in tre atti, a cura di Antonio Milano, Palazzo Romano, Gioia del Colle, 2022; Ritmo fermo, a cura di Virginia Valle, Fang Arte, Torino, 2022 (personale); Fuori Uso - Avviso di Garanzia, a cura di Giacinto di Pietrantonio e Simone Ciglia, Ex Tribunale, Pescara, 2016.

Marcello Concari (Milano, 1988) ha studiato architettura al Politecnico di Milano, è pittore autodidatta. Vive e lavora a Zurigo. Agli inizi del 2022 ha avuto la sua prima mostra personale presso The Lighthouse a Zurigo.

Nadia Hauri (Aarau, 1989) si è laureata con un Bachelor in Belle Arti presso la Zurich University of the Arts; attualmente sta finendo il Master nella medesima università.
Fra le mostre ricordiamo: Toxi Space, Zurigo, 2022; Swiss Art Awards, Basilea, 2021; Categories of Desire, Sothu, Zurigo, 2020 (personale); Auswahl 20, Kunsthaus Aargau, Aarau, 2020.