kaspar ludwig
rivoluzioni da divano


“Marx dice che le rivoluzioni sono la locomotiva della storia universale. Ma forse le cose stanno in modo del tutto diverso. Forse le rivoluzioni sono il ricorso al freno d’emergenza da parte del genere umano in viaggio su questo treno.”

Walter Benjamin, Tesi sul concetto di storia, 1942-1950

Siamo felici di presentare la seconda mostra personale in galleria di Kaspar Ludwig (Norimberga, 1989), che per l’occasione presenta nuovi lavori su carta realizzati con la tecnica di stampa denominata “mokuhanga”, appresa durante la recente residenza artistica a Tokyo.
Incidendo personalmente i vari strati di ciascuna tavola di legno derivante da un tronco di tiglio, l’artista ammanta di un’aura scultorea un medium bidimensionale. La relazione fra il soggetto rappresentato, un cane oziante, si lega a doppio filo alle frasi che accompagnano ciascuna opera incise a laser nella cornice. Si tratta di citazioni di Marcel Duchamp, artista che nella non-attività è stato in grado di creare capolavori con i suoi readymades, a sua volta rielaborate da concetti di Foucault, raccolti nel libro di Maurizio Lazzarato intitolato “Il rifiuto del lavoro”.
Quest’ode al dolce far nulla rappresenta per l’artista “un freno di emergenza” a cui l’umanità, e l’artista stesso, può e deve fare ricorso per interrompere il viaggio, apparentemente inevitabile, della locomotiva della storia dell’umanità. Il diritto all’azione oziante, dunque, diventa una rivendicazione per rigenerarsi da un sistema produttivo, a cui anche il mondo dell’arte sottostà, logorante.

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Kaspar Ludwig (Norimberga, 1989) ha ottenuto il bachelor presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara e il master presso l’Hochschule für Gestaltung und Kunst di Basilea. Nel 2020 e nel 2022 è finalista degli Swiss Art Awards e nel 2019 ha vinto il premio Helvetia Art Prize.
Fra le mostre citiamo: Kulturfolger, Zurigo, 2023; Curato dalla mamma, Spazio In Situ, Roma, 2022 (personale); La Regionale, Villa Ciani, Lugano, 2021; The Sunrise Sings, Tarmak22, Gstaad, 2020; Far from comfortable, Helvetia Art Prize, Liste, Basilea, 2019 (personale); Dogs only fly in 3rd class, Nicolas Krupp, Basilea, 2019 (personale); Protect me from what I want, Kunsthalle St. Gallen, San Gallo, 2019; Insonne, Sonnenstube, Lugano, 2019; Solidi Platoonici, la rada, Locarno, 2017.

lisa lurati
nero celeste


Siamo felici di presentare la prima mostra personale in galleria di Lisa Lurati (Lugano, 1989), che attraverso un insieme eterogeneo di lavori, ci proietta in un atlante cosmologico. Nell’epoca della globalizzazione più sfrenata, l’artista indaga l’universo osservabile, scrutando principalmente la volta celeste, affascinante e misteriosa, nel buio nella notte, i cui moti alterni della Luna e del Sole e quelli circolari delle stelle fin dagli albori della storia dell’umanità ha costituito un fantastico territorio da esplorare, rappresentando un luogo di indagine scientifica delle leggi eterne della natura.
Lurati gioca con il concetto di età dell’universo, il tempo intercorso tra il Big bang, immortalato in Prima Nascita (2022), e il giorno d’oggi e quello apocalittico di fine, ibridando fra di loro elementi terrestri e celesti, come in Nero Celeste (2023), due bronzi che rievocano per la loro forma degli ammoniti fossili e allo stesso tempo si connotano come vortici di energia caratteristici dei buchi neri, o in Asteroidea Nera (2023), due stelle marine/nane nere.
Nelle varie opere in mostra, l’unica presenza umana è affidata a una mano che tiene fra le dita un teschietto alato in Senza titolo (2023), una vanitas, a ricordarci quanto l’essere umano sia infinitamente piccolo all’interno dell’universo e che tutto ha una fine.

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Lisa Lurati
(Lugano, 1989) si è formata come fotografa alla CEPV di Vevey (bachelor) e in belle arti presso l’Institut Kunst di Basilea (master).
Fra le mostre ricordiamo: Going back into nothing, a cura di Noah Stolz, Museo Casa Rusca, Locarno, 2023 (personale); MAN, Nuoro, 2023; ¿Desde donde miras el sol? D’où regardez-vous le soleil?, Centre d’art Neuchâtel, 2023; ICONE VEGETALI. Arte e botanica nel secolo XXI, Museo Villa dei Cedri, Bellinzona, 2022; In-Between Things, Captured by the Reflection of Pearl Teeth, Gallery Ann Mazzotti, Basilea, 2022 (personale); Raving Cosmo, CACY, Yverdon, 2021 (personale); Nebulosa, Forma Art Contemporain, Losanna, 2020 (personale); Life, Love and Justice, Kunsthaus Baselland, 2020; Scherzo. Molto allegro, quasi presto, Photoforum Pasquart, Biel, 2018 (personale); Glissement progressifs du récit, La Filature, Biennale Mulhouse19, Mulhouse, 2019.