simon deppierraz
twist

Nei nuovi lavori realizzati in occasione della mostra, Simon Deppierraz sviluppa un'idea di torsione. Twist è un trucco, una figura, un ballo; è un movimento che produce forza. Le due serie scultoreo-installative Stecchino (2021) e Come piegare l’acciaio (2021) attuano la stessa idea e attingono al medesimo vocabolario: torsione, tensione, attrito, riempimento, spinta, gravità.
Nei lavori a parete e a pavimento, esiste una costante, quella della pietra e della barra d’acciaio, elementi messi in relazione attraverso le leggi fisiche elementari. Questa stabilità incredibile, rimanda inoltre al concetto della coppia, di una relazione simbiotica in cui ogni elemento è dipendente dall’altro, trovando un punto di incontro dove forza e fragilità convivono.
La dualità insita, permea anche i disegni in mostra appartenenti alla serie Auxochrome (2019-), termine derivato dall’unione di due parole tratte dal greco antico: auxanein, che significa rafforzare, e chroma, che significa colore. Qui, due quadrati realizzati con linee parallele, si sovrappongono, creando un terzo quadrato di colore differente e, con esso, una sensazione.

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Simon Deppierraz (Morges, 1984) ha ottenuto il bachelor e il master in arti visive presso l’ECAL di Losanna.
Fra le mostre citiamo: Les Orages, NECA, Bruxelles, 2021; Bivouac, La Rasude, Losanna, 2021; Hit!, Galerie Archiraar, Bruxelles, 2020 (personale); Equilibri, Galleria Daniele Agostini, Lugano, 2019 (personale); International Receptionism, Casa Maauad, Mexico City, 2017. Le sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private fra cui: Fondation Saphir, Yverdon; Musée Jenisch, Vevey; Città di Losanna; Collezione d’arte del Canton Zurigo.

david weishaar
bright shadows


Siamo felici di annunciare la prima mostra personale nella Svizzera italiana dedicata a David Weishaar, giovane pittore francese che vive e lavora a Losanna. Esplorando temi come l’intimità e l’identità, nei suoi diafani dipinti l’artista pone l’accento sull'amore e il desiderio, entrambe esperienze umane fondamentali, attraverso un’ode alla delicatezza.
Nel processo creativo, Weishaar gioca con patterns, simboli e colori collegandoli a particolari momenti della sua vita, i quali emergono dal medium come dei simulacri di ricordi dell’artista. La superficie della tela, diventa lo spazio entro il quale si costruisce il rapporto con la propria immagine, dando forma a una narrativa estremamente emotiva e simbolica.
Nei suoi dipinti, realizzati a partire da fotografie o da disegni osservativi, il giovane pittore ritrae sé stesso e persone a lui legate, immerse nel proprio quotidiano; mettendo in primo piano il colore, a volte saturo, a volte evanescente, e il segno, l’artista cerca di creare una connessione con lo spettatore, regalandoci sensazioni condivise attraverso i corpi che abitiamo.

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David Weishaar (Haguenau, FR, 1987) si è formato presso l’ECAL di Losanna; nel 2020 è finalista per gli Swiss Art Awards.
Fra le mostre ricordiamo: Endless Summer, Galerie Sabine Bayasli, Parigi, 2020; Liebe Maler, Male Mir, La Ferme de la Chapelle, Lancy, 2020; Rayon Vert, Cabinet Gailloud- Matthieu, Losanna, 2018; De La Lumière De Cendre, zqm, Berlino, 2017; La Grande Place, Centre d’art Contemporain, Yverdon, 2016.
Le sue opere si trovano in diverse collezioni fra cui: Credit Suisse Collection; Città di Losanna; Museo d’arte di Pully; Villa Bernasconi, Lancy.