Grazie all'obiettivo della sua macchina fotografica, Daniela Droz (Faido, 1982) è in grado di catturare e rendere concreto un mondo fatto di luce e ombra, allestendo nel suo atelier composizioni giocate sull'intersecazione di specchi, vetri e materiali vari e sfruttando le sue conoscenze sugli studi della rifrazione della luce e degli effetti ottici. Ne risultano opere geometrico e astratte, interpretabili come paesaggi immaginari o architetture fantastiche.
Come scrive Filipe Dos Santos in occasione della mostra personale del 2018 presso Château de Gruyères: "attraverso le sue composizioni e installazioni astratte, l'artista esplora la questione metafisica dell'esistenza e della relazione tra il sé interiore e il mondo esterno, che sembra essere possibile solo attraverso i sensi e il cambiamento".
Oltre alla serie di opere fotografiche bidimensionali, in mostra viene presentata anche la scultura ALINÉA SUSPENSION (2018), un mobile che, con la sua presenza, crea una relazione sia con lo spazio sia con il pubblico, trasformando l'astrazione in realtà.
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Daniela Droz si è laureata in fotografia all'École Cantonale d’art de la ville de Lausanne (ECAL), dove è professoressa titolare.
Fra le mostre ricordiamo: Ombres. De la Renaissance à nos jours, Fondation de l'Hermitage, Losanna, 2019; Eyes in Focus, La Prairie X Art Basel, Basilea, 2019; Daniela Droz. L'envers du visible, Château de Gruyères, Gruyères, 2018 (personale); Parhélie, Casa Pessina, Ligornetto, Biennale dell’Immagine, 2017 (personale); MiroirMiroir, MUDAC, Losanna, 2017 (collettiva); La Grande Place, CACY, Yverdon, 2016 (collettiva); «A House for E.D», Le Commun, Bâtiment d’Art Contemporain, Ginevra, 2014 (collettiva).