LI GAO
Interactions


L'intima personale di Li Gao, presenta una serie di lavori accomunati per la loro sobrietà cromatica e materiale, che riflettono un culto della semplicità adottato sia come stile di vita dall'artista, sia come qualità formale nelle sue opere. 
Nella sua produzione, l'artista estrapola oggetti dal quotidiano, conducendo una trasformazione fisica e funzionale: è il caso delle due installazioni Cups (2015) e Shadow (2020), nelle quali le tazzine monouso di plastica distribuite negli aereoporti cinesi, sono riprodotte in porcellana. Attraverso un processo di decontestualizzazione, queste tazzine, disposte a terra o a parete, perdono la loro funzione originaria, lasciando il sopravvento all'espressione puramente formale.
Anche i gesti del quotidiano hanno un valore unico per Li Gao, e questo si avverte nei lavori Talk (2015), un tessuto ricamato che rappresenta due persone in conversazione, ma anche in Open (2020), nato da un semplice ritaglio su carta che l'artista ha successivamente fatto realizzare in acciaio dipinto di bianco.
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Li Gao (1970, Jilin, Cina) vive e lavora a Pechino. È artista autodidatta.
Fra le esposizioni citiamo: Li Gao. Mez e Mez, Stalla Madulain, Madulain, 2020 (personale); Li Gao, fundaziun Not Vital, Ardez, 2016 (personale).

STEFAN MILOSAVLJEVIC
Ah,

In occasione della sua prima mostra personale in Svizzera, Stefan Milosavljevic presenta un inedito corpus di lavori che si muovono fra scultura e installazione. 

Come scrive Amalia Nangeroni, nelle sue opere "l’artista sviluppa la pratica del ready- made mediante molteplici combinazioni e si rende artefice di narrazioni forzate che mirano a generare riflessioni sul tema dell’identità e della memoria". 
Nella serie AH (2020), il cui titolo evoca un sentimento di sorpresa e allo stesso tempo di consapevolezza, eco pellicce scartate dall'industria della moda vengono recuperate e compresse in teche di plexiglas a simulare sedimenti stratificati. Questi manti sintetici, avvolgono inoltre rocce, marmi e parallelepipedi marmorizzati nei lavori Preserve Purity (2019), Daddy's Rose (2019), Protect my Desire (2019) e Everything a Man Should Be - Juicy (2019), come fossero strati di epidermide, creando un'unione fra hardness e softness. Si tratta di opere concettuali che nella loro apparente semplicità invitano a riflettere su tematiche quali l'identità di genere e il suo sviluppo nella società.

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Stefan Milosavjlevic (Smederevo, 1992) nel 2016 consegue la laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Fra le mostre ricordiamo: Appocundria, Casa Testori, Novate Milanese, 2019; Tra luce e tenebre, Galleria San Fedele, Milano, 2018; A House, Halfway, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2017; Wanna Fight?, Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, Lissone, 2017 (personale).

MIKI TALLONE
Archeologie Domestiche


L’indagine di Miki Tallone, ha toccato reiteratamente storie corali, intime e silenziose, privilegiando il medium dell'installazione.
Il progetto intitolato Archeologie Domestiche, presentato qui per la prima volta, è, nonostante la sua bidimensionalità, documentazione della pratica installativa che accompagna tutta la ricerca dell'artista. Si tratta infatti di una serie di tavole a contatto sviluppate in camera oscura, nelle quali l'artista ha ricreato composizioni di cucchiai appartenenti alla propria collezione, congelando le varie sequenze attraverso l'uso di questa tecnica chiamata anche rayografia.
Il cucchiaio, elemento nucleare che si trova in ogni focolare domestico, è anche atavico testimone dell’inizio della nostra civiltà, il cui uso accompagna l’esistenza umana. Nella sua semplicità strutturale, rappresenta idealmente il primo strumento con cui ci nutriamo autonomamente e per quelle identiche caratteristiche ne risulta anche l’ultimo.
In questa nuova ricerca, Miki Tallone professa e sancisce l’attenzione per l’innato potere delle cose di trattenere l'aura intangibile del luogo di cui questi oggetti hanno o fanno parte.
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Miki Tallone (Bellinzona, 1968) ha studiato grafica presso il Centro Industrie Artistiche di Lugano (CSIA).
Fra le mostre citiamo: Museo d'Arte di Mendrisio, Mendrisio, 2021 (personale); Voglio vedere le mie montagne, MA*GA, Gallarate, 2015; Sviluppo-Parallelo, Kunstmuseum Luzern, Lucerna, 2015; Listen to the Sirens, Montagu Bastion, Gibilterra, 2014 (personale); Subjective Maps Disappearances, National Gallery of Iceland, Reykjavik; Swiss Art Awards, Basilea, 2012 (vincitrice).